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Storia di una ladra di libri

 

TRAMA

Adattamento del romanzo di Markus Zusak, Storia di una ladra di libri è un racconto di formazione ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale in un piccolo villaggio della Germania. 

Germania, 1939. Liesel Meminger è una ragazzina di pochi anni che ha perduto un fratellino e rubato un libro che non può leggere perché non sa leggere. Abbandonata dalla madre, costretta a lasciare la Germania per le sue idee politiche, e adottata da Rosa e Hans Hubermann, Liesel apprende molto presto a leggere e ad amare la sua nuova famiglia. Generosi e profondamente umani gli Hubermann decidono di nascondere in casa Max Vandenburg, un giovane ebreo sfuggito ai rastrellamenti tedeschi. Colto e sensibile, Max completa la formazione di Liesel, invitandola a trovare le parole per dire il mondo e le sue manifestazioni. Perché le parole sono vita, alimentano la coscienza, aprono lo spazio all'immaginazione, rendono sopportabile la reclusione. Fuori dalla loro casa intanto la guerra incombe e la morte ha molto da fare, ricoverando pietosa le vittime di Hitler e dei suoi aguzzini, decisi a fare scempio degli uomini e dei loro libri.

Storia di una ladra di libri è un film comunicativo, in grado di catturare lo spettatore e donargli un insegnamento veramente sentito. I libri hanno un valore rilevante, culturale e formativo ed insieme al cinema, possono veicolare contenuti importanti, farsi serbatoio dei capitoli della storia universale della formazione umana, nutrimento dell'immaginario, senza rinunciare ad emozionare.

 

RIFERIMENTI STORICI


L'origine della definizione "notte dei cristalli", più correttamente "Notte dei cristalli del Reich" è una locuzione di scherno che richiama le vetrine distrutte, fatta circolare da parte nazionalsocialista e diffusa poi anche nella storiografia comune. Nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938 in Germania, Austria e Cecoslovacchia quasi 7500 negozi ebraici vennero distrutti come anche quasi tutte le sinagoghe vennero incendiate o distrutte. Circa 30 000 ebrei furono deportati nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen.

 

James Cleveland Owens, detto “Jesse”, è stato un atleta statunitense, noto per la sua partecipazione alle Olimpiadi del 1936, svoltesi a Berlino, dove vinse quattro medaglie d'oro e fu la stella dei Giochi. Nel pomeriggio di quel 4 agosto, infatti, allo stadio olimpico era presente anche Adolf Hitler. Di fronte alla vittoria di Owens contro il tedesco Luz Long (il migliore atleta tedesco, nonché amico di Owens), si dice che il Führer indispettito si sia alzato e uscito dallo stadio per non stringere la mano al nero americano.

 

Tra marzo e luglio 1933, i nazisti allestirono in molte città tedesche e non, roghi di libri considerati contrari allo ‘’spirito tedesco’’. Gobbles, giornalista, nominato capo della sezione berlinese del Partito, da Hitler  nel 1926, dal 1928 fu responsabile della diffusione dei roghi ‘’anti nazisti’’.